Il dito medioludico

Il dito medioludico

lunedì 20 ottobre 2014

The evil within - Full gameplay - episodio 2

Impersoniamo il detective Castellanos, che sta indagando assieme ai colleghi sulla scena di un crimine macabro e misterioso: in un ospedale psichiatrico si sono verificati
omicidi plurimi, ed entrando in effetti nella struttura ci siamo trovati di fronte ad un mare di cadaveri.
Dopo pochi minuti cadiamo vittima di un pazzo furioso che ci ferisce e ci fa perdere i sensi. Al nostro risveglio , appesi come salsicciotti in una macelleria, ci troviamo
di fronte al macellaio dell'istituto (gli ospedali psichiatrici sono pieni di macellai, si sa) che ha nei nostri confronti (e non solo) le migliori intenzioni di questo mondo:
dedito alla propria professione, non perde tempo e sventra i cadaveri presenti nella macelleria (sita nella profondita dell'ospedale).
Riusciamo in qualche maniera a fuggire da quel simpatico ambiente e ci troviamo di nuovo in superficie.
Scappare sarebbe probabilmente la scelta migliore ma noi siamo Castellanos, un vero torero/detective di origine spagnola tutto paella ed indagini...
...qualcosa mi dice che resteremo li dentro ancora un bel po'!


sabato 18 ottobre 2014

The evil within - Full gameplay - episodio 1

Prima puntata della mia partita live a The evil within.
Vi accompagnerò fino alla fine di questo titolo con più episodi settimanali, cercando di parlare nei tempi morti e di non rovinarvi, per quanto possibile, l'atmosfera del gioco.

DRIVECLUB - gameplay FULL HD - senza commento

Video gameplay di Driveclub in modalità singolo giocatore, senza commento.
Godetevi il comparto video/audio del titolo!

mercoledì 8 ottobre 2014

lunedì 6 ottobre 2014

[VIDEO] I consigli de IDML - Rogue legacy


Primo video ufficiale del canale "il dito medioludico", che inaugura la rubrica "I consigli di IDML".
Parliamo di Rogue legacy, non perdetevelo!

lunedì 8 settembre 2014

[PC version - opinioni] Binary Domain



Faccio umilmente Mea culpa.
Questo titolo dovevo giocarlo all'epoca della sua uscita (2011) ma vuoi la concorrenza spietata dell'epoca di Gears of war, vuoi i commenti discordanti letti sul web, non mi sono mai spinto fino all'acquisto. Oggi grazie a steam son riuscito a metterci le mani sopra ed il primo commento che posso rivolgere agli sviluppatori di questo titolo è, appunto , grazie.


Binary domain è un titolo del genere "sparamuretto" tanto in voga negli ultimi anni grazie alla splendida saga firmata Epic, e si presenta durante i primi minuti di gioco con un comparto tecnico nella media dell'epoca ed un gameplay che pare sin da subito essere godibile e frenetico (ma non esente da difetti... vedi lo spostamento attaccato alle pareti abbastanza impacciato , soprattutto quando si tenta di saltare in automatico da un riparo ad uno quasi adiacente... spesso il personaggio si blocca o non fa ciò che gli viene comandato di fare).
Ciò nonostante il titolo sfoggia una trama sorprendentemente interessante sebbene poco originale ( qualcuno ha detto blade runner? ) una longevità di tutto rispetto che si attesta sulle 14 ore se giocato a.livellp di difficoltà sopravvissuto e tutta una serie di scontri coi boss a dir poco spettacolari.
Esatto, son proprio le sfide con i  numerosi boss di fine livello a sorprendere per divertimento, frenesia e continui stravolgimenti di fronte: una serie di sfide al cardiopalma che non mancheranno di sorprendervi,.credetemi.
Il comparto sonoro è discreto , con una colonna sonora che accompagna decentemente l azione ed una recitazione in italiano accettabile ed abbastanza curata. 


L'unico difetto che mi sento di sollevare al gioco è la ripetitività dei nemici minori che affronterete ad orde durante le varie missioni, sono poco vari dal punto di vista estetico ed anche abbastanza stupidi dal punto di vista della IA.  In questo senso il consiglio di giocare a livello sopravvissuto vi renderà molto ostici i boss di fine livello ma almeno vi farà divertire ed impegnare per l'intera durata del gioco.
Ad oggi lo potete trovare a prezzi irrisori sia per PC che per 360/ps3. Se avete una quindicina d'ore ed una decina di euro da dedicargli non esitate a farlo. È un ordine, non un consiglio!

[PC version - opinioni] Resident Evil: Revelations






Parlare di questo gioco non è semplicissimo , non tanto per la sua natura di porting da 3ds (che ne inficia la grafica ma non la giocabilita' .. approfondiro' dopo) quanto per la pesante eredità che si porta dietro. 
Dopo un re5 inferiore in tutto a re4 ed un re6 che si è spinto ancor più verso l'action (fatto male ndB) questo revelations è riuscito in qualche modo a riportare sui binari una serie dal glorioso passato remoto ma dal disastroso passato recente (re4 è datato 2004 su gamecube...).



Come accennato sopra si tratta di un porting da 3ds che necessariamente mostra il fianco dal punto di vista grafico. La conversione è stata fatta anche bene ma gli ambienti sono spesso spogli e poco dettagliati, e pure i personaggi sembrano essere abbastanza abbozzati.  
Le limitate capacità tecniche del 3ds son però stare forse quelle che han spinto capcom a sviluppare nuovamente un re in spazi angusti, con pochi spaventosi nemici, munizioni limitate e più in generale in gameplay che si avvicina più al code veronica che a re4. 



Il titolo è tutto sommato abbastanza longevo , personalmente ho impiegato una decina d'ore a livello di difficoltà normale per portarlo a termine senza troppi patemi, ci sono situazioni in cui sicuramente a livello di difficoltà maggiore il gioco saprà regalare una sfida impegnativa agli appassionati del genere.
Carico d'atmosfera , dalla trama fin troppo ingarbugliata ma interessante e con un comparto sonoro all'altezza dei precedenti titoli della serie , re revelations è un gioco che consiglio a tutti i videogiocatori che come me hanno vissuto l'epoca dei fasti datata 1996-2001 ed anche a tutti coloro che desiderano sperimentare un gameplay tutto sommato "vecchio stile".
Ad oggi poi è possibile acquistare la versione steam a prezzi irrisori ( fatevi una ricerchina su Google ...) per cui non avete scuse per esimervi dall'acquisto ... sempre che non l'abbiate già fatto in precedenza !

lunedì 17 marzo 2014

[PC/360/PS3 - opinioni] Dark Souls: Prepare to Die Edition



Lo so, lo so, è un titolo del 2011 (2012 su pc), è vecchio ed è stato giocato dalla maggior parte dei videogiocatori (anche finito?), eppure un pensiero per questo titolo vorrei proprio spenderlo.
From Software all'epoca di Demon Souls ci aveva provato, tirar fuori un gioco a tema fantasy medievale fatto appositamente per i videogiocatori giapponese  (quindi difficile, ostico, poco guidato, con possibilità di farming e modifica delle armi/armature/aggeggi vari), che non fosse troppo costoso da sviluppare, da vendere sul solo mercato asiatico.
Quel titolo, nel 2009, fu una rivoluzione. Dopo anni di giochi in cui il videogiocatore veniva preso per la manina e guidato durante tutta la durata del titolo, arrivava From Software a prenderti a schiaffoni e farti ricordare che il videogioco è avventura, mistero, divertimento e soprattutto sfida. Noi, videogiocatori occidentali, comprendemmo tale insegnamento ed acquistammo in maniera consistente il titolo in versione NTSC, convincendo From Software a venderlo prima in USA e poi in europa.
In seguito a quell'evento epocale, FS decise ovviamente cavalcare l'onda del successo, pubblicando il seguito cui sto facendo riferimento in questo articolo.
Dark Souls è quanto di meglio potessero offrirci in tema di GDR "occidentale". Ha una trama misteriosa e nascosta, ma viva e concreta, che il videoplayer dovrà scoprire man mano, leggendo le descrizioni di tutti gli oggetti/armi/armature presenti nel gioco, dialogando con gli strani ed eccentrici NPC che popolano Londran, comprendendo le architetture e le sfumature presenti nell'ambiente.
Offre una giocabilità ostica, forse un po' legnosa nei movimenti del personaggio ma assolutamente realistica: è uno dei pochi titoli in cui ogni valore del personaggio è fedelmente rispecchiato dai suoi movimenti e da ciò che riesce a fare con le armi/armatura.
L'ambientazione è splendica e ricercata, e fa passare in secondo piano un comparto tecnico tutt'altro che eccentrico, che mi limiterei a definire funzionale al gioco. Ma mai come in questo titolo posso dire che il comparto tecnico passa in secondo piano, siamo di fronte ad una pietra miliare nella storia del videogioco moderno, quasi una sorta di rivincita nei confronti di quei generi che stan prendendo piede e tanto vengono rigettati dai vecchi videogiocatori appassionati. Un titolo in cui anche la componente multiplayer si prostra alla nostra modalità single player, un gioco che offre il bastone e la carota agli appassionati, in cui le soddisfazioni sono veramente grandi e legate ad un senso di compiacimento enorme per l'aver completato anche solo una piccola porzione di "livello" particolarmente difficile da superare.

Questo gioco è una goduria, e ve lo dice uno che non è mai stato un appassionato vero del genere. Uno che online gioca a Fifa con gli amici, uno che ama la competitività ma anche la tranquilla contemplazione dei titoli che possiede.
Credo di avere un minimo di esperienza alle spalle per poter affermare che questo titolo crea assuefazione, e lo fa nel modo migliore possibile: regalando gameplay vero a noi videogiocatori.
Già solo per questo tutti voi dovreste almeno provarlo. A tal proposito, per capire ancora meglio questo gioco e sapere come affrontarlo, vi consiglio la visione dei vari video in italiano presenti su youtube, che ben vi introdurrando al mondo di Dark Souls (mike of the desert è uno degli youtuber italiani più bravi in tal senso).

Non attendete oltre: andate ad acquistarlo, e se non ne siete ancora convinti, cliccate sul link sottostante per leggere le recensioni mondiali disponibili sul web

Dark Souls su Metacritic

sabato 1 marzo 2014

[Xbox One - opinioni] Ryse




C'ho provato. Vi giuro che c'ho provato.
E' dal 22 di novembre che ho messo gli occhi su questo titolo (esatto, non prima dell'uscita della console bensì da quando ho preso la confezione in mano in negozio per osservarne il layout), da quel giorno ho desiderato giocarlo ma nel contempo sono stato assalito dai pareri negativi piovuti via web e comunicati dai miei amici del live. Ed allora mi sono fermato, ho stretto le chiappe, e sono passato ad oltre.
Circa 3 settimane fa però, facendo visita ad un mio caro amico e compagno di avventure videoludiche, questo titolo mi è capitato in mano, e mi son sentito a quel punto costretto a giocarlo. E' destino, mi son detto.

Vi chiederete: come mai non fai una recensione completa di questo gioco?

Semplice: perchè faccio recensioni O a titoli che ho finito e che mi sono piaciuti, O a titoli che mi hanno fatto letteralmente schifo. Rimane fuori la macrocategoria dei giochi finiti ma che mi han lasciato con l'amaro in bocca. Ryse è l'esempio perfetto di questa categoria.
Un impianto tecnico di prim'ordine (sebbene durante le fasi notturne perda MOLTISSIMO , graficamente parlando, assomigliando molto più ad un titolo old-gen) che muove tutto sommato poca roba a schermo (e parlo di MUOVERE nel vero senso del termine, non di rappresentare immagini statiche o semoventi) e che, per questo motivo, quando prova a fare la voce grossa comincia a tossire (trad. perdere frames). Un titolo che fa il verso a campioni d'incasso al cinematografo come Il Gladiatore o Troy (sigh, Nda) cercando di copiarne la trama quasi ai limiti del plagio.
Un gioco dai creatori, tra gli altri, di Gears of War (WOW CAZZO , cit. necessaria).
Un blu-ray insomma pieno di buoni propositi, che però si arena proprio quando si prende il pad in mano.
E no, non è a causa del sistema pesantemente basato sui qte, non è nemmeno il fatto che sia un action (genere per il quale non impazzisco), molto più semplicemente: il gameplay è poco profondo ed estremamente ripetitivo (qualcuno ha detto Assassin's Creed?), e nonostante una bozza di progressione "a punti" stile GDR (ormai anche Fifa presenta una modalità del genere..) non è riuscito proprio a far breccia nel mio cuore di videogiocatore assiduo ed indubbiamente compulsivo.
Il gioco è scivolato via fluido sotto i miei occhi, giocato a livello difficile, senza infamia e senza lode.
Anzi, dopo poche ore (finito in 7 ore più o meno) mi è venuto a nausea. Perchè si trattava di un titolo prestato, per cui dovevo per forza dedicarmi a quello per poi renderlo al mio amico.
Perchè, essendo a conoscenza della poca longevità del titolo, ogni volta mi riproponevo di finirlo in quella sessione di gioco.
Ma soprattutto perchè, da quel 22 novembre, mi era rimasto un tarlo nell'orecchio che mi ripeteva "prendilo, anche usato, ma prendilo".
Ecco, ora posso dire di averlo preso.
Ma evito di farvi sapere dove.

martedì 11 febbraio 2014

[PS4 - recensioni] Killzone: Shadow Fall


Parlare di Killzone Shadow Fall non è semplice per uno che me, decisamente poco appassionato del genere FPS molto in voga negli ultimi anni. Ma il giorno dell'uscita della PS4 non c'erano molti titoli interessanti disponibili per l'acquisto, per cui la scelta è inevitabilmente caduta sull'unica esclusiva di rilievo presente sulla nuova console Sony.
Il gioco è un diretto seguito di quel Killzone 3 che seppe ammaliare i videogiocatori nel 2010 grazie alla sua grafica mozzafiato ed al multiplayer migliorato rispetto al deludente predecessore. La trama quindi riprende dalla distruzione del pianeta natale degli Helgast, con Vekta ed il suo popolo che hanno "dovuto" accogliere i sopravvissuti di quel tragico evento bellico sul proprio pianeta. Tale decisione ha portato alla graduale divisione del territorio in due parti tramite quello che potrebbe esser definito il "muro di berlino videoludico", con un crescendo di ostilità e di fenomeni quali intolleranza e razzismo all'interno della popolazione.
In questo ambiente così difficile prendiamo il controllo del protagonista , guidandolo nel primo livello di tutorial in cui vive prevedibili eventi traumatici ed ottiene la motivazione per diventare, in futuro, uno Shadow Fall.

Al di là della prevedibilità di molti eventi narrati e vissuti durante il gioco, è inusuale per un fps degli ultimi anni presentare una trama piuttosto interessante e dalle diverse sfaccettature come questa, in cui si affrontano temi anche attuali e si gioca costantemente nel dubbio che le proprie azioni possano non essere considerate "giuste". Purtroppo la caratterizzazione dei personaggi secondari e dei nemici non è nulla di eccezionale, ed i boss non infondono nel giocatore quella voglia di rivincita che gli eventi mostrati a schermo vorrebbero invece riuscire ad ottenere. Colpa soprattutto della poca enfasi data a certe situazioni e della velocità con cui vengono presentati certi eventi, che non danno il tempo di immedesimarsi sufficientemente con il protagonista. Rimane comunque apprezzabile da questo punto di vista il lavoro dei Guerrilla che, se non altro, provano a cambiare un po' le carte in tavola ed a dotare il prodotto di una propria "anima", nella speranza di contrastare il predominio di titoli come COD e Battlefield (tutt'altro che eccelsi in sede di modalità single player).
Tecnicamente, è non ho paura a dirlo, il titolo è il meglio che si possa avere in questo momento sul binomio ps4/one. Non c'è nulla in grado di avvicinarsi alla qualità grafica proposta da Killzone nella modalità single player, nemmeno Battlefield 4 vi riesce. A partire dalla pulizia grafica e dalle texture ad alta definizione, passando per le animazioni che danno vita all'ambiente circostante (soprattutto negli stage ad ambientazione aperta) tutto ciò che apparirà a schermo sarà in grado di sbalordirvi (a patto che non possediate un pc di ultima generazione, s'intende). Gli fps , che si fermano sui 30 stabili, non rovinano l'esperienza sebbene personalmente preferisca prodotti a 60fps, per via della maggior fluidità di gioco proposta a schermo.
Il comparto audio è a tratti eccezionale, soprattutto se si è dotati di sistemi home theatre di livello, si sarà in grado di distinguere qualunque dettaglio, anche il rumore della piogga caduta sulle diverse superfici proposte dal gioco, ovviamente comprendendo da quale lato tale rumore provenga ed a quale distanza. Nonostante abbia dovuto giocarci spesso con le cuffie collegate al pad (che comodità!), sono rimastro sopreso nel momento in cui mi son reso conto della qualità dell'audio proposto dal gioco, che va ad impreziosire un pacchetto indubbiamente di valore.
A questo punto è il momento di dare uno sguardo più approfondito al gameplay, che rimane quello classico di killzone, più lento nel ritmo di gioco e nelle movenze del proprio personaggio che da sempre contraddistingue questa saga dal resto degli fps presenti sul mercato. Il controller (decisamente più comodo ed efficace di quello per ps3) si rivela comodo e ben implementato all'interno del gioco, con una corsa delle levette analogiche ben calibrata ed una buona sensibilità dei pulsanti dorsali.
Durante la storia verranno presentate piccole idee di gameplay che si discostano un pelo dal genere, ma è soprattutto il ritmo di gioco a differenziarsi dalla massa, con diversi momenti di studio dell'ambiente alla ricerca di collezionabili e dettagli che vadano a contornare l'atmosfera di gioco. E'  in quei momenti , piuttosto frequenti nei primi capitoli (anche troppo.. spezzavano un po'il ritmo già non altissimo delle prime ore) che mi son dilettato nello sfruttare allo sfinimento l'intelligente tasto Share presente sul pad, che mi ha permesso di prendere moltissimi screenshots di gioco esattamente come era mia abitudine fare in ambito pc e dei quali potete prender visione proprio in questa pagina. Con il passare delle ore, superando più o meno il sesto capitolo, l'anima fps prende giustamente il sopravvento mettendo il giocatore in situazioni piuttosto varie ed a tratti inaspettate, dove si viene a conoscenza di tutte le armi base del gioco e ci si trova ad utilizzare maggiormente l'OWL, l'altra grossa novità di gameplay del gioco: trattasi di un drone personale che ci starà sempre accanto e tornerà utile per creare muri difensivi temporanei, arrivare in luoghi irraggiungibili tramite il cavo di cui è dotato, rilasciare scosse elettriche per stordire i nemici ed infine attaccare i nemici sfruttando la mitragliatrice presente al suo interno. Questo tipo di strumento andrà soprattutto ad influenzare il multiplayer online, dove effettivamente il suo utilizzo dona varietà di situazioni e nuove tattiche di gioco rispetto a Cod ed affini.
La campagna in single player si attesta più o meno sulle 9-10 ore di gioco a livello normale, che andranno ad incrementarsi se utilizzeremo livelli di difficoltà maggiori e vorremo completare tutte le sfide legate ai trofei psn.

Per quel che riguarda la modalità multiplayer, oltre alla caratteristica principale legata all'utilizzo dell'owl, segnalo una grafica lievemente meno curata rispetto alla modalità single player, la quale però fissa gli fps a 60 (evviva!) fornendo quindi un piacevole senso di solidità e compattezza all'ambiente di gioco. Le persone giocanti non sono moltissime, soprattutto se rapportate agli altri fps in circolazione, ed a parte alcune modalità principali (team deathmatch su tutte), le numerose altre varianti sono tanto interessanti quanto poco popolate, a tal punto da rendermi impossibile anche solo provarle. E' davvero un peccato che un titolo del genere goda di così poco seguito online.

In definitiva quindi, dovendo necessariamente tirare le somme, posso definirmi soddisfatto dall'esperienza offertami da Killzone Shadow Fall, un titolo di lancio contenutisticamente soddisfacente e curato, che divertirà gli appassionati della saga e degli FPS in generale ma che difficilmente avvicinerà chi non ha mai apprezzato tale saga o il genere di appartenenza.







lunedì 10 febbraio 2014

Motivazione

Alzo il dito medio contro i fanboy, contro le scelte dei reparti marketing, contro le limitazioni date agli sviluppatori, contro le leggi di mercato dominanti, contro la sottomissione delle testate giornalistiche ai publisher.
Alzo il dito medio ed alzo la voce. Per non piegarmi a tutti loro. Per non farmi dire "come" devo giocare e godere il MIO videogioco. Per difendere con le unghie ed i denti la mia passione, il mio hobby preferito.
Alzo il dito medio, alzo la voce, e tiro una testata. Contro la vostra mente. 
Sperando di aprirvela.