Il dito medioludico

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lunedì 17 marzo 2014

[PC/360/PS3 - opinioni] Dark Souls: Prepare to Die Edition



Lo so, lo so, è un titolo del 2011 (2012 su pc), è vecchio ed è stato giocato dalla maggior parte dei videogiocatori (anche finito?), eppure un pensiero per questo titolo vorrei proprio spenderlo.
From Software all'epoca di Demon Souls ci aveva provato, tirar fuori un gioco a tema fantasy medievale fatto appositamente per i videogiocatori giapponese  (quindi difficile, ostico, poco guidato, con possibilità di farming e modifica delle armi/armature/aggeggi vari), che non fosse troppo costoso da sviluppare, da vendere sul solo mercato asiatico.
Quel titolo, nel 2009, fu una rivoluzione. Dopo anni di giochi in cui il videogiocatore veniva preso per la manina e guidato durante tutta la durata del titolo, arrivava From Software a prenderti a schiaffoni e farti ricordare che il videogioco è avventura, mistero, divertimento e soprattutto sfida. Noi, videogiocatori occidentali, comprendemmo tale insegnamento ed acquistammo in maniera consistente il titolo in versione NTSC, convincendo From Software a venderlo prima in USA e poi in europa.
In seguito a quell'evento epocale, FS decise ovviamente cavalcare l'onda del successo, pubblicando il seguito cui sto facendo riferimento in questo articolo.
Dark Souls è quanto di meglio potessero offrirci in tema di GDR "occidentale". Ha una trama misteriosa e nascosta, ma viva e concreta, che il videoplayer dovrà scoprire man mano, leggendo le descrizioni di tutti gli oggetti/armi/armature presenti nel gioco, dialogando con gli strani ed eccentrici NPC che popolano Londran, comprendendo le architetture e le sfumature presenti nell'ambiente.
Offre una giocabilità ostica, forse un po' legnosa nei movimenti del personaggio ma assolutamente realistica: è uno dei pochi titoli in cui ogni valore del personaggio è fedelmente rispecchiato dai suoi movimenti e da ciò che riesce a fare con le armi/armatura.
L'ambientazione è splendica e ricercata, e fa passare in secondo piano un comparto tecnico tutt'altro che eccentrico, che mi limiterei a definire funzionale al gioco. Ma mai come in questo titolo posso dire che il comparto tecnico passa in secondo piano, siamo di fronte ad una pietra miliare nella storia del videogioco moderno, quasi una sorta di rivincita nei confronti di quei generi che stan prendendo piede e tanto vengono rigettati dai vecchi videogiocatori appassionati. Un titolo in cui anche la componente multiplayer si prostra alla nostra modalità single player, un gioco che offre il bastone e la carota agli appassionati, in cui le soddisfazioni sono veramente grandi e legate ad un senso di compiacimento enorme per l'aver completato anche solo una piccola porzione di "livello" particolarmente difficile da superare.

Questo gioco è una goduria, e ve lo dice uno che non è mai stato un appassionato vero del genere. Uno che online gioca a Fifa con gli amici, uno che ama la competitività ma anche la tranquilla contemplazione dei titoli che possiede.
Credo di avere un minimo di esperienza alle spalle per poter affermare che questo titolo crea assuefazione, e lo fa nel modo migliore possibile: regalando gameplay vero a noi videogiocatori.
Già solo per questo tutti voi dovreste almeno provarlo. A tal proposito, per capire ancora meglio questo gioco e sapere come affrontarlo, vi consiglio la visione dei vari video in italiano presenti su youtube, che ben vi introdurrando al mondo di Dark Souls (mike of the desert è uno degli youtuber italiani più bravi in tal senso).

Non attendete oltre: andate ad acquistarlo, e se non ne siete ancora convinti, cliccate sul link sottostante per leggere le recensioni mondiali disponibili sul web

Dark Souls su Metacritic

sabato 1 marzo 2014

[Xbox One - opinioni] Ryse




C'ho provato. Vi giuro che c'ho provato.
E' dal 22 di novembre che ho messo gli occhi su questo titolo (esatto, non prima dell'uscita della console bensì da quando ho preso la confezione in mano in negozio per osservarne il layout), da quel giorno ho desiderato giocarlo ma nel contempo sono stato assalito dai pareri negativi piovuti via web e comunicati dai miei amici del live. Ed allora mi sono fermato, ho stretto le chiappe, e sono passato ad oltre.
Circa 3 settimane fa però, facendo visita ad un mio caro amico e compagno di avventure videoludiche, questo titolo mi è capitato in mano, e mi son sentito a quel punto costretto a giocarlo. E' destino, mi son detto.

Vi chiederete: come mai non fai una recensione completa di questo gioco?

Semplice: perchè faccio recensioni O a titoli che ho finito e che mi sono piaciuti, O a titoli che mi hanno fatto letteralmente schifo. Rimane fuori la macrocategoria dei giochi finiti ma che mi han lasciato con l'amaro in bocca. Ryse è l'esempio perfetto di questa categoria.
Un impianto tecnico di prim'ordine (sebbene durante le fasi notturne perda MOLTISSIMO , graficamente parlando, assomigliando molto più ad un titolo old-gen) che muove tutto sommato poca roba a schermo (e parlo di MUOVERE nel vero senso del termine, non di rappresentare immagini statiche o semoventi) e che, per questo motivo, quando prova a fare la voce grossa comincia a tossire (trad. perdere frames). Un titolo che fa il verso a campioni d'incasso al cinematografo come Il Gladiatore o Troy (sigh, Nda) cercando di copiarne la trama quasi ai limiti del plagio.
Un gioco dai creatori, tra gli altri, di Gears of War (WOW CAZZO , cit. necessaria).
Un blu-ray insomma pieno di buoni propositi, che però si arena proprio quando si prende il pad in mano.
E no, non è a causa del sistema pesantemente basato sui qte, non è nemmeno il fatto che sia un action (genere per il quale non impazzisco), molto più semplicemente: il gameplay è poco profondo ed estremamente ripetitivo (qualcuno ha detto Assassin's Creed?), e nonostante una bozza di progressione "a punti" stile GDR (ormai anche Fifa presenta una modalità del genere..) non è riuscito proprio a far breccia nel mio cuore di videogiocatore assiduo ed indubbiamente compulsivo.
Il gioco è scivolato via fluido sotto i miei occhi, giocato a livello difficile, senza infamia e senza lode.
Anzi, dopo poche ore (finito in 7 ore più o meno) mi è venuto a nausea. Perchè si trattava di un titolo prestato, per cui dovevo per forza dedicarmi a quello per poi renderlo al mio amico.
Perchè, essendo a conoscenza della poca longevità del titolo, ogni volta mi riproponevo di finirlo in quella sessione di gioco.
Ma soprattutto perchè, da quel 22 novembre, mi era rimasto un tarlo nell'orecchio che mi ripeteva "prendilo, anche usato, ma prendilo".
Ecco, ora posso dire di averlo preso.
Ma evito di farvi sapere dove.