Il dito medioludico

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sabato 1 marzo 2014

[Xbox One - opinioni] Ryse




C'ho provato. Vi giuro che c'ho provato.
E' dal 22 di novembre che ho messo gli occhi su questo titolo (esatto, non prima dell'uscita della console bensì da quando ho preso la confezione in mano in negozio per osservarne il layout), da quel giorno ho desiderato giocarlo ma nel contempo sono stato assalito dai pareri negativi piovuti via web e comunicati dai miei amici del live. Ed allora mi sono fermato, ho stretto le chiappe, e sono passato ad oltre.
Circa 3 settimane fa però, facendo visita ad un mio caro amico e compagno di avventure videoludiche, questo titolo mi è capitato in mano, e mi son sentito a quel punto costretto a giocarlo. E' destino, mi son detto.

Vi chiederete: come mai non fai una recensione completa di questo gioco?

Semplice: perchè faccio recensioni O a titoli che ho finito e che mi sono piaciuti, O a titoli che mi hanno fatto letteralmente schifo. Rimane fuori la macrocategoria dei giochi finiti ma che mi han lasciato con l'amaro in bocca. Ryse è l'esempio perfetto di questa categoria.
Un impianto tecnico di prim'ordine (sebbene durante le fasi notturne perda MOLTISSIMO , graficamente parlando, assomigliando molto più ad un titolo old-gen) che muove tutto sommato poca roba a schermo (e parlo di MUOVERE nel vero senso del termine, non di rappresentare immagini statiche o semoventi) e che, per questo motivo, quando prova a fare la voce grossa comincia a tossire (trad. perdere frames). Un titolo che fa il verso a campioni d'incasso al cinematografo come Il Gladiatore o Troy (sigh, Nda) cercando di copiarne la trama quasi ai limiti del plagio.
Un gioco dai creatori, tra gli altri, di Gears of War (WOW CAZZO , cit. necessaria).
Un blu-ray insomma pieno di buoni propositi, che però si arena proprio quando si prende il pad in mano.
E no, non è a causa del sistema pesantemente basato sui qte, non è nemmeno il fatto che sia un action (genere per il quale non impazzisco), molto più semplicemente: il gameplay è poco profondo ed estremamente ripetitivo (qualcuno ha detto Assassin's Creed?), e nonostante una bozza di progressione "a punti" stile GDR (ormai anche Fifa presenta una modalità del genere..) non è riuscito proprio a far breccia nel mio cuore di videogiocatore assiduo ed indubbiamente compulsivo.
Il gioco è scivolato via fluido sotto i miei occhi, giocato a livello difficile, senza infamia e senza lode.
Anzi, dopo poche ore (finito in 7 ore più o meno) mi è venuto a nausea. Perchè si trattava di un titolo prestato, per cui dovevo per forza dedicarmi a quello per poi renderlo al mio amico.
Perchè, essendo a conoscenza della poca longevità del titolo, ogni volta mi riproponevo di finirlo in quella sessione di gioco.
Ma soprattutto perchè, da quel 22 novembre, mi era rimasto un tarlo nell'orecchio che mi ripeteva "prendilo, anche usato, ma prendilo".
Ecco, ora posso dire di averlo preso.
Ma evito di farvi sapere dove.

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